Il ciclo pittorico di Giotto nella Cappella degli Scrovegni
Marialuisa Basilicata
Nel 1303 fu chiamato ad affrescare la cappella il fiorentino Giotto di Bondone, il quale dopo aver lavorato coi Francescani di Assisi e di Rimini, era a Padova forse chiamato dai frati minori conventuali ad affrescare la sala del Capitolo nella Basilica del Santo.
Giotto dipinse l'intera superficie interna dell'oratorio con un progetto iconografico e decorativo unitario ispirato da un teologo agostiniano di raffinata competenza recentemente identificato in Alberto da Padova.
Il ciclo pittorico, incentrato sul tema della salvezza, ha inizio dalla lunetta in alto sull'arco Trionfale, con la cancellazione del peccato di Adamo, prosegue con le strorie di Anna e Gioacchino, le storie di Maria ( Annunciazione, Visitazione) cui seguono le storie di Cristo.
L'ultimo riquadro della Storia Sacra è la Pentecoste. Il ciclo pittorico si conclude con i monocromi dei Vizi e delle Virtù , la Circoncisione, e il grandioso Giudizio Universale.
La volta con le stelle a otto punte (simbolo dell'ottavo giorno, la dimensione dell'eternità) su un cielo blu (simbolo della sapienza divina) ottenuto con azzurrite, è attraversata da tre fascie trasversali che creano due grandi riquadri. Al centro Madonna con Bambino e Cristo Benedicente; fanno corona otto Profeti, Santi ed Angeli.
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